La Storia
L'eredita' della Fondatrice
Alla fine del 1700, i due fratelli Costantino e Benedetto Campagnola ricevettero in legato il Casale e i fondi della Posta di Marano di Valpolicella, dal padre Carlo, Ufficiale degli Ussari nella Kaiserlich Königliche Landwehr, la Difesa Territoriale Imperialregia Autro-ungarica. Così ebbe iniziò l’attività agricola rurale insita sui vigneti censiti nei sommarioni Napoleonici (catasto voluto da Napoleone Bonaparte quando arrivò nel Lombardo Veneto, dopo avere sconfitto gli austriaci a Rivoli Veronese nel 1797), che furono compilati tra il 1807 e il 1816 e contengono: numero di particella (mappale), nome del possessore, toponimo, destinazione d'uso del terreno o fabbricato, superficie e sono oggi conservati presso l’Archivio di Stato di Venezia.
Carlo Campagnola, erede di Costantino, a metà dell’800, aprì il primo “direct retail” in centro a Verona, l’Osteria sotto “Porta Borsari” dove gli affari andarono molto bene nella città affollata di soldati. Purtroppo egli morì in giovane età per una polmonite fulminante, rientrando in calesse dalla città. La moglie Caterina, madre di nove figli, non si perse d’animo e continuò la tradizione agricola di famiglia, dando nuovo impulso vitale all’azienda, acquistando nuovi fondi e implementando l’attività vinicola. Giovanni con i fratelli, divenuti eredi negli anni ‘30 del Novecento, per ragioni logistiche costruirono una nuova cantina in località Paverno, frazione di Valgatara di Marano di Valpolicella. La seconda guerra mondiale, però, mise fine all’attività dell’Osteria in centro.
Renzo, erede di Giovanni, prosegue l’attività del padre tramandandola al figlio Nicola, che nel 1990 prende in gestione e ristruttura i vigneti aziendali, proiettandoli nella ricerca estrema della tipicità e eccellenza del cru. L'eredità della Fondatrice Caterina, non è limitata al solo possedimento fondiario: ella ha trasmesso nella nostra famiglia un patrimonio di valori inestimabile, che regolano la nostra vita quotidiana e l'approccio al nostro lavoro ancora oggi.
Il Novecento
La storia prosegue con l'apertura nei primi anni del Novecento della nostra enoteca "Il Vino delle nostre Colline e dei suoi Fondi" nel centro storico della città di Verona, alla Porta Borsari (vedi foto).
Ogni mattina, da Marano a Verona, veniva effettuato l'approvvigionamenti dei vini presso la bottega: il nostro primo retail.
La tradizione e l'Innovazione
"La tradizione è una sequenza di innovazioni ben riuscite"
Il legame tra la tradizione e l'innovazione è necessario per raggiungere un risultato di successo: essenziale è la capacità di mescolare metodi antichi ma pur sempre attuali e portatori di valore, con metodi odierni, innovativi e più efficienti.
Oggi, forti del nostro patrimonio ereditario fatto di tradizioni e valori, siamo visionari in un futuro sostenibile legato all'ambiente fisico e climatico, con forti legami con il sistema sociale ed economico.